Il Calcitriolo non ha effetti protettivi sulla funzione beta-cellulare nei pazienti con diabete mellito di tipo 1 di recente insorgenza
Ricercatori hanno compiuto uno studio per verificare se la supplementazione con la forma attiva della Vitamina D, Calcitriolo, nel diabete mellito di tipo 1 di recente insorgenza possa proteggere la funzione beta-cellulare ( valutata mediante C-peptide ), e migliorare il controllo glicemico ( valutato mediante emoglobina glicosilata; HbA1c ), e la richiesta di Insulina.
Uno studio in doppio cieco ha esaminato Calcitriolo 0.25 mcg/die per via orale contro placebo su soggetti tra gli 11 e i 35 anni di età ( età mediana: 18 anni ), con diabete mellito di tipo 1 di recente insorgenza e significativa riserva beta-cellulare ( C-peptide maggiore di 0.25 nmol/L ).
All’entrata nello studio il 47% dei pazienti analizzati presentava un deficit di Vitamina D, con livelli plasmatici inferiori a 20 ng/ml.
A 6,12 e 24 mesi, l’emoglobina glicosilata e il fabbisogno insulinico nei pazienti trattati con Calcitriolo non differivano significativamente da quelli dei pazienti trattati con placebo.
I livelli di C-peptide hanno presentato un progressivo decadimento in entrambi i gruppi, senza differenze significative.
In conclusione, alle dosi utilizzate, il Calcitriolo è inefficace nel proteggere la funzione beta-cellulare nei soggetti ( tra cui i bambini ) con diabete mellito di tipo 1 di recente insorgenza e alti livelli di C-peptide alla diagnosi. ( Xagena_2010 )
Bizzarri C et al, Diabetes Care 2010;33:1962-1963
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